SAFEGUARDING POLICY “BOZZA“
Modello Organizzativo WLF TEAM SPORT ITALIA ASD
TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1 – Finalità
La Società Sportiva WLF TEAM SPORT ITALIA (di seguito “Associazione”) ha come finalità principale la promozione di un ambiente sportivo sano, rispettoso e privo di qualsiasi forma di discriminazione, abuso o molestia, garantendo il diritto di tutti i suoi Tesserati a svolgere attività sportive in un contesto adeguato e dignitoso.
Articolo 2 – Ambito di applicazione
Il presente Modello Organizzativo si applica a tutti i Tesserati della Associazione.
Il Modello riguarda specificamente le condotte tenute nell’ambito delle attività sportive svolte dalla Società, inclusi eventi, allenamenti e competizioni.
Le condotte rilevanti possono avvenire in qualsiasi forma o modalità, inclusi comportamenti personali, comunicazioni online attraverso il web e i social network.
Articolo 3 – Comportamenti rilevanti
Costituiscono comportamenti rilevanti ai fini della presente Safeguarding:
a) Abuso psicologico;
b) Abuso fisico;
c) Molestia sessuale;
d) Abuso sessuale;
e) Negligenza;
f) Incuria;
g) Abuso di matrice religiosa;
h) Bullismo e cyberbullismo;
i) Comportamenti discriminatori.
Le definizioni dettagliate di questi comportamenti sono riportate nella presente Safeguarding.
A tal fine, vengono considerati:
a) per “abuso psicologico”, qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
b) per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del Tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
c) per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite
aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
d) per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
e) per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
f) per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
g) per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
h) per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).
i) per “comportamenti discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
In ogni caso, è considerata quale “molestia” e/o “abuso” ogni condotta che ha effetto discriminatorio circa la razza, religione, colore, credo o ideali, origine etnica, caratteristiche fisiche, genere, orientamento sessuale, disabilità, età, status socioeconomico, capacità atletiche.
Articolo 4 – Obblighi dei Tesserati
I Tesserati sono tenuti ad adeguare i propri comportamenti alle seguenti linee guida:
a) Rispettare e trattare con dignità tutti i Tesserati.
b) Segnalare situazioni di disagio o comportamenti inappropriati, specialmente se coinvolgono minori, alle autorità competenti.
c) Informare costantemente i genitori o responsabili legali degli atleti sulla programmazione degli allenamenti.
e) Mantenere comportamenti rispettosi verso tutti i Tesserati, i Giudici di Gara e i volontari durante le attività sportive e le competizioni, accettando le decisioni delle autorità competenti in modo leale ed educato.
f) Indossare obbligatoriamente in maniera decorosa l’abbigliamento dell’associazione per allenamenti e competizioni.
Articolo 5 – Obblighi delle Associazioni e Società Affiliate
Tutte le Associazioni e Società Affiliate della Società devono sviluppare e adottare modelli organizzativi e di controllo per prevenire abusi, violenza e discriminazione, in conformità alle linee guida emanate dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL). Devono anche nominare un Responsabile contro abusi, violenza e discriminazione e partecipare ai seminari informativi previsti.
Il responsabile WLF Team SPORT Italia è stato nominato il/la Sig.re/a ____________________ , come esposto nella Home page del sito istituzionale alla voce “Regolamento Safe Guarding”, i moduli di segnalazione anonima sono disponibili nella sezione “moduli ”.
a) Pianificare allenamenti adeguati, rispettando lo sviluppo fisico ed emotivo degli atleti.
b) Adottare misure logistiche adeguate durante le trasferte per prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati.
c) Prevenire comportamenti inappropriati durante gli allenamenti collegiali attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo.
Articolo 6 – Natura delle disposizioni
Qualsiasi condotta contraria alle disposizioni del presente Modello Organizzativo è considerata illecita e può essere sanzionata in base al Regolamento di Giustizia della Società.
Articolo 7 – Conoscenza ed osservanza del presente Modello Organizzativo
I Tesserati sono tenuti a conoscere il contenuto del presente Modello Organizzativo, a rispettarlo e a collaborare per il suo rispetto.
TITOLO II – IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DAGLI ABUSI E DALLE CONDOTTE DISCRIMINATORIE (SAFEGUARDING OFFICE)
Articolo 8 – Composizione e nomina dell’Ufficio del Garante
L’Ufficio del Garante per la protezione dagli abusi e dalle condotte discriminatorie è composto da un Presidente e da un numero variabile di componenti, nominati dal Consiglio Federale. Questi devono possedere requisiti di moralità, esperienza professionale e competenza in materia.
Articolo 9 – Compiti del Garante
L’Ufficio del Garante ha il compito di:
a) Ricevere e gestire le segnalazioni relative ad abusi, violenza e discriminazione.
b) Svolgere indagini imparziali, garantendo la riservatezza delle informazioni.
c) Proporre eventuali sanzioni in caso di condotte contrarie al Modello Organizzativo.
Il Garante deve collaborare con le autorità competenti in caso di condotte punibili penalmente.
Articolo 10 – Segnalazioni
Le segnalazioni relative ad abusi, violenza e discriminazione possono essere effettuate in forma anonima.
Il Garante ha l’obbligo di comunicare ogni segnalazione alle autorità competenti quando questa rivela il possibile coinvolgimento di minori o comportamenti punibili penalmente.
La Federazione garantisce la riservatezza del segnalante, qualora espressamente richiesto. Parimenti è facoltà del segnalante e dei dichiaranti richiedere che le proprie dichiarazioni non siano verbalizzate e trasmesse alla Procura Federale o ad altro Organo.
Le tutele del presente articolo non sono garantite nei casi in cui sia ritenuta evidente o accertata la responsabilità del segnalante per reati di calunnia o diffamazione o comunque per illeciti integrati mediante la segnalazione stessa.
Articolo 11 – Sanzioni
Il Garante e il direttivo dell’associazione possono proporre le seguenti sanzioni per le condotte contrarie al Modello Organizzativo:
a) Ammonizione;
b) Sospensione temporanea dalla partecipazione alle attività sportive;
c) Esclusione definitiva dalla Società.
TITOLO III – DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 12 – Revisione del Modello Organizzativo
Il presente Modello Organizzativo sarà soggetto a revisione periodica e verrà adattato alle nuove esigenze e normative in materia di tutela della dignità e sicurezza degli atleti.
Articolo 13 – Entrata in vigore
Il presente Modello Organizzativo entra in vigore dalla data 21.09.2023 su approvazione da parte del Consiglio Direttivo della Società.
Articolo 14 – Comunicazione
Il presente Modello Organizzativo sarà reso noto a tutti i Tesserati attraverso il sito web ufficiale della Società, attraverso il consenso e scaricabile in formato PDF nell’App “Golee” e sarà disponibile in formato cartaceo presso la sede sociale.
Il Presidente
Fabio Calzola.